martedì 27 gennaio 2015

Inviate il reclamo alle poste direttamente dal sito

L’ignorante è colui che ignora. Non sa. Spesso perché nessuno lo mette al corrente di alcune cose che sarebbero fondamentali non tanto alla cultura personale quanto alla capacità di rendersi conto di come garantire che i propri Diritti di cittadino vengano onorati.
La società attuale, viene tenuta ad un livello di non conoscenza tale da non permettere alla grande maggioranza dei cittadini della nazione di compiere un atto doveroso nei confronti di se stessi e delle persone del proprio nucleo familiare: far rispettare i propri Diritti.
Prendiamo un caso per tutti: Poste Italiane.
Negli ultimi tempi in particolare, Poste Italiane ha di fatto – attraverso costanti tagli alle risorse umane riferite ai portalettere – tranciato il servizio di recapito della posta. Un esempio per tutti:mentre scrivo, nel Centro smistamento posta di Fiumicino – che si occupa della posta da smistare nella Capitale – giacciono 5 tonnellate di posta.
5 tonnellate di posta fra cui notifiche giudiziarie di vario tipo, bollette, notifiche di Equitalia. C’è poi un altro monticchio di posta che giace: 140.000 Raccomandate. Che i destinatari con molta probabilità non riceveranno mai.
Il perché di tutto questo lo ricordo, è frutto della nuova “strategia aziendale” di Poste Italiane che ha deciso di togliere del tutto centinaia di portalettere da Nord a Sud. Il motivo ufficiale è una non meglio chiara “ottimizzazione” del lavoro. Che ovviamente non corrisponde a nulla di concreto né di esplicitato dai Manager di Poste.
Ho parlato con alcuni portalettere: i tagli alle risorse stanno in pratica rendendo impossibile la consegna della posta. Provate a pensare se un postino cui è affidata una zona già ampia si vede assegnare altre tre zone precedentemente coperte da un collega cui è stato tolto l’incarico.
Ottimizzazione? Non scherziamo: cancellazione del servizio di recapito postale. Forse, a beneficio dei ben più remunerativi servizi finanziari, nuovo e più reale fiore all’occhiello di Poste Italiane s.p.a.
D’altronde, alcuni ricorderanno le fasi di trasformazione di Poste Italiane negli ultimi decenni: nel 1998 fu proprio Corrado Passera a esser nominato Amministratore Delegato dall’allora Governo Prodi. Passera per “risanare” i conti in rosso fisso di Poste pensò bene di tagliare 22.000 posti di lavoro in meno di 4 anni. Consolidando per sempre un andamento aberrante per ciò che riguarda i diritti dei lavoratori nel nostro paese.
Come sempre, si guarda agli utili economici e non all’utilità delle persone. Inutile dire che anche per Poste Italiane lo slogan è su per giù: “Il cliente è al centro dei nostri interessi”. Bisognerebbe specificare quali interessi. 
Tornando al tema principale: Poste Italiane, i cui bilanci da qualche anno sono in netta ripresa, da tempo non fornisce regolarmente – se non assolutamente – il suo servizio primario per cui peraltro nel 2012 ha tirato su oltre 4,5mln di euro di ricavi: il servizio di corrispondenza.
La posta resta in giacenza e in molto casi non viene recapitata.
E’ un reato il mancato recapito della posta? Lo è In due sensi. Se un portalettere – capita sempre più spesso – omette di consegnare la posta, se ne appropria o la distrugge, viene perseguito personalmente. E quando è lo stesso Ente a non distribuire la Posta a causa di politiche aziendali scellerate? Risponde l’Ente.
Risponde l’Ente si, ma ovviamente se i cittadini vittime della mancata consegna denunciano Poste Italiane per il reato di cui parlo.
Ora: tornando all’ ignoranza che fa ignorare a molti persino quali siano i loro diritti. Se non riceverete – per le cause sopra descritte – multe, notifiche varie, bollette, tagliandi assicurativi (mi è successo personalmente a causa di incuria del portalettere precedentemente in forza nella mia zona Saviano) e raccomandate, sarete voi non solo a pagarne le conseguenze ma anche a non potervi appellare a nulla a vostra discolpa se non farete preventivamente notare alle istituzioni competenti che Poste Italiane sta negando la distribuzione di documenti sensibili, importanti, fondamentali anche per non rischiare di vedersi tagliare la luce, ipotecare l’appartamento o subire il fermo amministrativo della vettura in caso di mancata ricezione di comunicazioni da parte di Equitalia.
Se ancora non vi fosse chiara la gravità del comportamento di Poste Italiane in tal senso, potete leggere di seguito una serie di informazioni e notizie utili per far valere i diritti di tutti i cittadini italiani, a cominciare da voi stessi
Inoltre: il Governo di fronte a ciò dovrebbe giungere persino a precettare Poste Italiane dal momento che la mancata consegna di posta è appunto un reato e che se i cittadini non ricevono determinata corrispondenza sensibile, rischiano di divenire vittime di: sequestri, sanzioni, aumento del rischio di vedersi tagliare i servizi fondamentali quali luce, acqua, gas... Seguite il video che trovate in questo articolo: è relativo allo scorso anno. Invece di migliorare la situazione è peggiorata.
Come fare reclamo a Poste Italiane se la posta non arriva o per mancata consegna? Il cittadino per inviare un reclamo, può utilizzare 4 modalità:
  1. Compilare la Lettera di reclamo Poste Italiane e consegnarla direttamente in qualsiasi ufficio postale. 
  2. Spedire la lettera tramite raccomandata a Casella Postale 160 – 00144 Roma.
  3. Inviare il reclamo online Poste Italiane
  4.  Contattare il call center al numero 803.160 per ricevere assistenza dal personale delle Poste. 

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