giovedì 14 gennaio 2016

CARNEVALE SAVIANESE, L'ISOLA CHE NON C'E'.






"...e a pensarci, che pazzia, è una favola, è solo fantasia e chi è saggio, chi è maturo lo sa: non può esistere nella realtà."

Questi sono versi della canzone di Bennato, l'isola che non c'è. 
E come per l'isola che non c'è, anche il carnevale di Saviano, giunto, ormai stancamente, alla 38^ edizione, manca di idee, di mordente, di adrenalina.
Il carnevale va avanti solo ed esclusivamente grazie alla bravura ed all'impegno dei comitati che mettono anima e corpo in questa impresa che appare, anno dopo anno, sempre più ardua. Il comune non sovvenziona alcun carro allegorico, ma solamente il minimo indispensabile per la manifestazione. I pochi soldi investiti, vanno sempre e solo ai soliti noti.  I comitati aspettano sempre, anno dopo anno, che qualcuno si passi la mano sulla coscienza...ma ciò non avviene mai.  Il comune pensa solamente ad eleggere gli organi statutari della fondazione, che sono quasi sempre gli stessi che sono li, solo per la loro fede politica o a Pasquale Sommese o a Paolo Russo o a qualche amministratore locale.
Quello che, però, indigna più di tutto, è la scarsa volontà dei comitati a cambiare questo stato di cose. Ogni comitato resta arroccato  sulle sue posizioni mantenendo alto il proprio onore a discapito della bellezza dei carri. Solo due associazioni, e questo è il primo anno, hanno avuto coraggio: l'AGM Production e La Vittoria si sono fuse in un unico comitato, avendo ben capito che da soli potevano mettere a rischio anche la partecipazione alla manifestazione.
Dopo 38 anni non si è riusciti a costruire la cittadella del carnevale. Non si è realizzata la scuola della cartapesta. Non si è realizzato il museo del carnevale. 
Il carnevale di Striano, nato molto tempo dopo quello di Saviano, da quest'anno fa parte di "Carnival Project", collaborando con la città di Viareggio. Tale progetto annovera al suo interno i migliori carnevali europei. Noi siamo al palo.
Il carnevale di Saviano sta morendo, non perché manca la volontà dei cittadini di portarlo avanti, ma perché viene affidato, di anno in anno, a persone incompetenti, a persone che pensano a mettersi sul palco delle autorità per farsi immortalare insieme alla madrina di turno, a cui vanno bei soldini che potrebbero essere spesi meglio. Il palco delle autorità si, dove saliranno Pasquale Sommese, Paolo Russo, il sindaco, gli amministratori, il presidente ed il direttivo della fondazione, mogli, amici, amanti, preti, parenti. Mancheranno solo i rappresentanti dei comitati, la vera anima del carnevale. 
Ripeto quello che vado dicendo da anni: la fondazione deve essere espressione diretta dei comitati. Ci vuole un direttore artistico, uno che sa come organizzare l'evento. Ci vuole la massima sinergia tra le varie anime del paese affinché la manifestazione rifiorisca. Anche i percorsi vanno rivisti per non lasciare il centro storico sempre più al buio.
Ecco perché ho scelto i versi della canzone di Bennato: "...e a pensarci, che pazzia, è una favola, è solo fantasia e chi è saggio, chi è maturo lo sa: non può esistere nella realtà."

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