giovedì 11 febbraio 2016

Francesco Tafuro, 32 anni e Domenico Liguori, 31 anni uccisi da killer spietati



Un fronte di camorra anche nel Nolano. È il più feroce degli agguati dall’inizio dell’anno. Due morti ammazzati nella notte a Saviano. Due giovani le vittime, Francesco Tafuro, 32 anni, incensurato di Saviano, e Domenico Liguori, 31 anni, di Somma Vesuviana, noto alle forze dell’ordine per vicende di gioco di azzardo. I due viaggiavano su un’auto, di proprietà di Tafuro, in via Olivella, strada all’estrema periferia, zona di campagna.
 Erano da qualche minuto passate le 23,30 quando il commando di killer è entrato in azione. La vettura, secondo una prima parziale ricostruzione, è stata affiancata dai sicari, anche loro a bordo di un’auto. In rapida successione sarebbe stata esplosa una prima gragnuola di colpi che ha costretto il conducente a fermare la corsa. I due non hanno avuto scampo: sono stati colpiti in più parti. Tafuro sarebbe rimasto bloccato alla guida. Liguori, sul sedile al fianco del conducente, avrebbe tentato di salvarsi con una fuga disperata. Il corpo infatti è stato trovato qualche metro più in là. E, a pochi metri dalla macchina, i sicari lo avrebbero finito esplodendo ancora altri colpi. Un’azione da commando, rapida, condotta da killer esperti, che poi in pochi istanti hanno fatto perdere le tracce allontanandosi attraverso le strade di campagna. I due corpi crivellati di colpi sono stati notati da un passante che ha dato l’allarme ai carabinieri. Sul posto, poco dopo, le pattuglie che hanno avviato la difficile e minuziosa ricostruzione scientifica della dinamica dei fatti. Complessa anche la procedura di identificazione delle vittime in una zona isolata e buia come quella scelta per l’agguato. I militari della compagnia di Nola e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno dovuto attendere la rimozione dei corpi per cercare i documenti della vettura e dei due uccisi. I giovani gestivano una sala scommesse a Somma Vesuviana e spesso solitamente uscivano insieme alla chiusura dell’esercizio commerciale: ed è anche sull’attività che i carabinieri di Nola e Saviano stanno cercando una motivazione ad un raid così cruento. Da alcune ricerche e da testimonianze sembrerebbe che ci fosse un cliente con un grosso debito di gioco. Al momento sono supposizioni da parte dei militari dell’Arma, ipotesi che verranno verificate rintracciando il giocatore e interrogandolo.  Intanto si seguono tutte le piste. I clan di Napoli sono alla disperata ricerca di nuovi spazi dove investire su uomini e su quartieri da trasformare in fortini della vendita al dettaglio della droga. Da una parte i gruppi dei giovani che cercano di emergere, dall’altra i vecchi boss che cercano di tenere sotto controllo il territorio alla vecchia maniera, senza disturbi di estranei e senza attrarre forze dell’ordine. Ma lo scenario di questo feroce duplice omicidio sarà chiaro soltanto nelle prossime ore, quando per i carabinieri sarà possibile avere più dati sulla personalità e le attività delle due vittime.

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