Anna Maria Mozzoni, all'anagrafe Marianna (Milano 5 maggio 1837 - Roma 14 giugno 1920), giornalista italiana, attivista dei diritti civili e pioniera del femminismo in Italia. Pur appartenendo ad una famiglia di origini nobili, venne mandata a studiare nel collegio delle fanciulle nobili e poveri di Milano. In quell'ambiente bigotto ci rimase fino al 1851, da dove ne usci con idee completamente diverse dagli insegnamenti. Divenne, cosi, fautrice del fatto che le donne dovessero avere il "libero pensiero". Scrisse il trattato "La donna ed i suoi rapporti sociali". Ebbe un aspro scontro con Mazzini che voleva la donna relegata nella famiglia. Si batté strenuamente per il VOTO ALLE DONNE, presentando mozioni al parlamento italiano nel 1877 e nel 1906. Nel 1878 fu rappresentante per l'Italia al congresso internazionale per i diritti alle donne, che si tenne a Parigi. Si avvicinò al partito socialista. Mori a 83 anni, nel 1920.
Ho parlato della Mozzoni in quanto, oggi, le donne scambiano troppo facilmente la festa della donna per un divertimento, per una giornata da dedicare agli spogliarelli maschili, alle discoteche, alle cose frivole. La festa della donna racchiude in se, la più alta forma di sacrificio, fatto dalle donne del passato per giungere al traguardo della libertà di parola, al traguardo della parità dei diritti, al traguardo della libertà nel senso più ampio della parola.
Buona festa delle donne.
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