sabato 14 marzo 2015

LA CISTERNINA, EMBLEMA DEL FALLIMENTO SAVIANESE.

“La Cisternina” è un complesso residenziale di 138 unità abitative che si sviluppa per 15.000mq. Di proprietà del comune di Napoli, si trova nel territorio comunale di Saviano, a poca distanza dal Villaggio Archeologico di Nola risalente all’età del bronzo.
Edificata alla fine degli anni settanta, la struttura fu subito utilizzata per ospitare pro tempore, in attesa dei finanziamenti statali, gli sfollati del terremoto del 1980. A causa dell’assenza della rete fognaria, la Cisternina fu subito abbandonata anche se delle famiglie vi rimasero dentro a vivere. Tuttavia i tempi dell’emergenza si allungarono a dismisura, così otto anni dopo, nel 1988, c’erano ancora persone che occupavano la struttura, vivendo tra l’altro in condizioni a dir poco disumane: senza acqua, corrente ed elettricità. Tali condizioni furono le cause di un’ epidemia di salmonella che costrinse anche gli ultimi occupanti ad evacuare la struttura. Il complesso fu così definitivamente lasciato e abbandonato a se stesso diventando negli anni la “cisterna” ideale di rifiuti di ogni genere.
Nel 2001 viene firmato un accordo di programma tra la Regione Campania, il Comune di Saviano, il Comune di Napoli, l’Arpac e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. L’obiettivo è rivalorizzare la “Cisternina” trasformandola in un centro di ricerche ambientali capace di assicurare lavoro fino a 300 dipendenti.
Nella notte tra il 28 e il 29 giugno del 2003, il comune di Napoli prova a farne un alloggio per circa 200 Rom rumeni provenienti da alcuni campi del napoletano. Ne nasce una vera e propria manifestazione, guidata dal sindaco di Saviano Carmine Sommese e dal deputato Paolo Russo, contro i cittadini rumeni culminata con l’incendio di una roulotte, costrigendo i rumeni ad abbandonare il complesso edilizio il giorno successivo.
Nel 2004, il Cipe invia alla Regione Campania 3.000.000 di euro da destinare alla realizzazione del progetto di riqualificazione firmato nel 2001 ma da allora in poi non se n’è saputo più nulla, né del progetto, né dei fondi.
Nonostante sia stata più volte “bonificata”, tra cui dalla RECAM (attuale ASTIR) nel 2007, oggi la Cisternina si presenta così: un enorme sversatoio a cielo aperto di big bag delle industrie tessili del vesuviano, amianto, bidoni, una distesa di frigoriferi e materiale elettrico di ogni genere, pneumatici e carcasse di automobili
SEQUESTRATA LA CISTERNINA
SAVIANO 12 FEBBRAIO 2014 Questa mattina tutti gli agenti della Polizia Provinciale del Distretto di Nola, agli ordini dei comandanti Andrea Valente e Giuseppina Morello si sono recati alla via Abate Minichini (già via Provinciale Nola San Vitaliano) del Comune di Saviano, presso il complesso "La Cisternina" di proprietà del Comune di Napoli.
Qui, dopo aver effettuato un accertamento dello stato dei luoghi, hanno constatato che la situazione ambientale e sanitaria era gravissima, nonostante fosse già stata più volte segnalata agli Enti preposti. E , quindi, hanno sequestrato l’intera area. Precisamente sono state sequestrate due aree, dove sono stoccati rifiuti alla rinfusa e distribuiti su tutta la superficie.

Nella 1ª area, di circa 23.000 mq., esterna ai 138 appartamenti, in parte pavimentata e priva di sistema di raccolta della acque, e in gran parte folta di vegetazione sono state trovate circa 10 mc. di lastre di eternit contenenti presumibilmente amianto; 3 mc. di eternit frantumate; 4 vasche di eternit contenenti presumibilmente amianto; numerosi cumuli di rifiuti in plastica combusti; cumuli di imballaggi in plastica, legno, vetro, cartone e ferro; un notevole quantitativo di circa 7 mc. di lattine e bidoncini contenenti vernici e diluenti; circa 20 carcasse di frigoriferi, alcuni anche combusti; circa 6 mc. di rifiuti speciali provenienti da autocarrozzeria (gruppi ottici, paraurti, guarnizioni, filtri motori, tubi di gomma, lamierati, etc.); 10 mc. di lana di vetro; rifiuti RAEE (televisori e componenti di computer); 30 pneumatici fuori uso di varie dimensioni; 2 carcasse di lavatrici; numerose guaine bituminose; 2 mc. lacci in plastica per imballaggi; un grosso quantitativo di inerti da demolizione; 6 sacconi neri contenenti polistirolo e inerti; servizi igienici in disuso; vari materassi; numerosi tubi in pvc.
Nella 2ª area, di circa 10.000 mq., sottostante gli appartamenti, invece sono state trovate n. 2 carcasse di autoveicoli; circa 5 mc. di lastre di eternit contenenti presumibilmente amianto; n. 2 targhe; circa 2 mc. di ritagli di lamiere coibentate; numerosi ingombranti in legno (mobili e divani); materassi; vetro policarbonato; molti tubi in pvc; servizi igienici in disuso; numerosi cumuli (circa 200 mc.) di inerti da demolizione; cumuli di vetro frantumato; circa 5 mc. di vetro retinato; 30 pneumatici fuori uso di varie dimensioni; numerosa guaina dei fili elettrici.
Il,comune di Saviano non ha fatto nulla per la riqualificazione dell'area

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